Caccia alla cornacchia grigia (parte 2)
Prima giornata di caccia alla cornacchia grigia
Pre-apertura 2020 - parte 2
Dove eravamo rimasti nella prima parte? Ah si, stavo ordinando sul sito di BigHunter il mio richiamo per la caccia alla cornacchia. Ho scelto valutando il suono, l'efficacia ed i costi in base ai vari consigli trovati in internet, di prendere un richiamo francese in legno di bossolo, del costo di circa 15 euro (allego link).
Avendo ora deciso sul da farsi e sistemato quella che sarebbe stata l'attrezzatura necessaria, restava solo da trovare un luogo adatto per cacciare le cornacchie nella giornata di pre-apertura.
Devo confessare di non aver dedicato molto tempo a questa ricerca, a causa di impegni lavorativi che hanno assorbito le mie energie e anche perchè, confidavo in un posticino isolato, non frequentato da cacciatori essendo poco visibile e con assenza di tortore. Avevo conosciuto il luogo circa 3 anni prima e mi aveva fatto trascorrere una bella giornata a colombacci, rivelando anche una consistente presenza di cornacchie.
Questo angolo di natura è composto dall'incontro di due piccole colline suddivise tra bosco, campi coltivati (ora completamente arati) e qualche piccolo vigneto, separati da file di piante con qualche siepe. È un piccolo paradiso per me, essendo appunto un luogo estremamente tranquillo, dove il mio bisogno di "pace" e relax viene ampiamente soddisfatto; non di meno riserva anche piccole sorprese, rivelandosi un bel contenitore di selvaggina.
È sabato pomeriggio, mancano solo poche ore alla prima pre-apertura di caccia del 2020 e si potrebbe preparare l'appostamento temporaneo; mi reco allora sul posto con l'attrezzatura necessaria ma, appena arrivato, dal campo arato si solleva un piccolo stormo di circa 20 cornacchie che, dopo un breve volo, si posa precisamente sopra agli alberi che si trovano nel punto prescelto per sistemare il capanno. Mi blocco immediatamente, non sarebbe una mossa saggia disturbarle e farmi poi vedere mentre creo il mio appostamento, sicuramente il giorno dopo potrei starmene comodamente a girarmi i pollici, osservando le grigie che mi passano, irridendomi, fuori tiro.
Faccio così retromarcia e torno a casa, "Poco male"-penso, "Tornerò stanotte presto e lo preparo con calma".
Sono le 3:30 di domenica 2 settembre quando suona la sveglia, "È ora! Finalmente!" Scendo velocemente da letto, la passione è ancora tanta e sono subito sveglio, eccitato come quando da bambino attendevo la pre-apertura con il nonno. Quanti ricordi: le mattinate passate nei campi di girasole, con quel profumo caratteristico che ti penetra nel naso, ad osservare i movimenti di tortore e colombacci, contando ogni animale avvistato; tutte le volte che si andava a sistemare e "rinnovare" il segno fatto con canne selvatiche per segnare il posto, "affermando" che quello era già preso (ora questa pratica è illegale, giustamente, non la ritengo corretta e provocava comunque molti litigi).
La trepidazione dei giorni precedenti, che sembravano andare a rallentatore, fino all'ultimo giorno, quando si preparava il capanno, rigorosamente fatto con canne e rami di piante varie, il più simile possibile alla vegetazione circostante, per risultare praticamente invisibile. Ricordo perfettamente la bravura di mio nonno nel prepararlo, lo guardavo con ammirazione sistemare canna dopo canna, in un intreccio perfetto e robusto; proprio non riuscivo a comprendere come facesse a realizzare quella perfetta costruzione!
Il nonno è stata la persona che mi ha trasmesso la passione per la caccia, ho moltissimi ricordi insieme a lui di giornate fantastiche, mattinate gelide d'inverno al capanno ai tordi, così come lunghe camminate con il cane.
"Nonno, ti sono infinitamente grato per la passione che mi hai trasmesso, per i valori che hai cercato d'insegnarmi, per tutte le volte che ti sei preso cura di me come un padre, per l'enorme affetto che mi hai dato!" - "Purtroppo, dopo che ho preso la mia prima licenza di caccia, ci siamo potuti godere una sola pre-apertura insieme; il destino ti è stato nemico, ti ha tolto tanto e soprattutto ti ha tolto a me, da quando non ci sei più un pezzo della mia anima è scomparsa con te." - "Ti sento comunque vicino ogni volta che sono in un bosco, ogni volta che vedo una lepre, la tua passione, e ogni volta che prendo in mano il fucile. Cacceremo di nuovo insieme!"
Perdonate questo breve saluto a mio nonno, molti di voi potranno capire, certe persone ti lasciano un segno profondo, in particolar modo i nonni. Un abbraccio a tutti i nonni!
Mi vesto, una veloce colazione, prendo le ultime cose e sono sulla strada per il luogo di caccia; è notte fonda, l'aria è fresca e il silenzio regna sovrano; con il finestrino aperto mi gusto questo momento e la sensazione esaltante che cresce sempre più pensando alla giornata che sta per venire.
Sono arrivato, parcheggio l'auto e scendo; il luogo dove preparerò il mio appostamento è a soli 150 metri. Nel portabagagli c'è tutto l'occorrente: zaino con provviste, gli stampi, fucile, capanno, machete e una zappa.
Il luogo prescelto è un solco con una fila di piante che separa due campi arati; nei pressi c'è un bellissimo bosco che le cornacchie hanno scelto come dormitorio, una zona ideale per pensare di poter trascorrere una bellissima pre-apertura. Decido di sistemarmi sotto un albero di pioppo, all'interno di questo solco poco profondo; ad aiutarmi nel mimetismo c'e anche un piccolo cespuglio che copre la parte nella direzione da cui provengono le cornacchie, ottimo!
Zappa in mano ed inizia la preparazione, devo allargare e rendere pianeggiante l'interno del solco in cui mi sistemo, altrimenti sarebbe una sofferenza indicibile stare li dentro. Ho deciso di stare seduto, così da rendere l'appostamento ancor meno visibile, mi alzerò poi repentinamente al momento dello sparo (non sono un cecchino e sparare da seduto credo che mi procurerebbe un'impennata del numero di padelle 😅).
La base è presto fatta, pianto i paletti, sistemo alla giusta altezza il capanno e poi lo rivesto con qualche ramo. Metto i miei due stampi di cornacchia in plastica a circa 15 m da me, alla distanza di un paio di metri tra di loro, e alla base di uno ci adagio una pelle di coniglio, un piccolo trucco per rendere più attraente il gioco. Un gioco da vero cacciatore di cornacchie sarebbe composto da una giostra con cornacchie ad ali aperte, magari una cornacchia motorizzata che simula la beccata e 7-8 stampi; io sono un pivellino alla mia prima giornata di caccia alla cornacchia ed ho deciso di tentare con il materiale che già avevo, mettiamola come fosse una prova.
Il fucile che mi accompagna in questa giornata è il mio Benelli Crio Comfort calibro 12, con canna da 67 ed ho scelto uno strozzatore da 1 stella; solitamente sparo con il 3 stelle, ma la cornacchia è un uccello robusto che assorbe bene il colpo e soprattutto potrei dover fare dei tiri lunghi se gli uccelli non dovessero credere al mio gioco.
Ci siamo quasi, sono le 6 del mattino e si inizia ad intravedere la prima luce; il bosco di fronte a me, distante circa 200 m, è quasi invisibile, coperto da una foschia estiva, provocata dai temporali dei giorni precedenti. Carico l'arma, il suono del carrello che si chiude mi provoca una scarica adrenalinica, un'insieme di sensazioni mi invade tanto da farmi venire la pelle d'oca! Mille e più pensieri girano vorticosamente nella mente; sono passati sette mesi dall'ultima uscita di caccia, un tempo che sembra interminabile, ed ora eccomi, all'interno del mio capanno, con un passamontagna fogliato a coprire il viso, richiamo penzolante al collo e un'emozione che mi sale fino ai capelli.
<Craaa-craaa-craaa>... "Ci siamo!!", il cuore batte forte, non ci posso fare nulla, mi eccito sempre come fosse la prima volta da bambino.
.... la giornata di caccia ha finalmente inizio, non perdertela nel prossimo post!!
Salve anche io dedico diverse giornate l anno alle grigie...una caccia divertente ma che non devi lasciare niente al caso...soprattutto dobbiamo mettere le sentinelle....
RispondiEliminaLe faccio i miei complimenti! È una caccia sottovaluatata e trascurata, invece si rivela molto utile per contenere un animale predatore che ogni anno fa stragi di vari passeriformi e non solo. Tutte le cacce sono difficili, ognuna a modo suo; in questa è essenziale il mimetismo, controllare gli spostamenti e scegliere il luogo adatto, creare un bel gioco ed avere un buon richiamo. In che zona caccia la cornacchia?
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